Nazionale

Nuovo Patto per la salute siglato tra Regioni e Ministero

Grande attenzione al tema della prevenzione e della corretta alimentazione. Un commento a caldo di Daniela Rossi, Uisp

Nella serata di ieri, giovedì 10 luglio, è stata raggiunta l'intesa sul Patto della salute, tra i governatori regionali e il ministero della Salute, al termine della riunione della Conferenza Stato-Regioni. I capitoli del Patto restano quelli della precende versione, con alcune modifiche che ora dovranno essere coordinate nell'insieme del provvedimento e alcuni nodi come quello della determinazione dei ticket.


Per l’Uisp, che sempre più parla di salute e prevenzione, questo documento rappresenta un riferimento? Lo chiediamo a Daniela Rossi, responsabile Uisp delle politiche per la salute e gli stili di vita: “Certamente il Patto è un indicatore di politiche pubbliche e allocazione di risorse con il quale dover fare i conti. Da una primissima lettura del documento emerge una forte attenzione ai temi della prevenzione e della sana alimentazione. Questo, dal nostro punto di vista è positivo. L’Uisp si candida a dare un contributo in particolare sui temi legati alla promozione dei diritti alla salute per avere tempi e spazi dedicati al movimento, a stili di vita attivi quotidiani e ad una corretta alimentazione. Queste opportunità devono essere offerte a tutti i cittadini anche per contrastare l’aumento delle diseguaglianze in salute che si stanno accentuando in questi tempi di crisi”.

“L’Uisp - conclude Daniela Rossi - mette a disposizione la sua impronta associativa, le sue esperienze e le buone pratiche del territorio, così come le abbiamo recentemente illustrate nel corso del workshop nazionale di Trento. Sarà questa la trama dalla quale ripartiremo per un nuovo appuntamento nazionale che abbiamo fissato ad Orvieto il 21 ottobre, nell’ambito della due giorni di Guadagnare Salute, promossa dal Ministero”.

Nel Patto sono indicate le risorse per la sanità dal 2014 al 2016: 337,5 miliardi. Un tavolo politico composto da Salute, Economia e Regioni farà da "cabina di regia" per il monitoraggio sull'attuazione del Patto "nei tempi e nei modi convenuti".

Rispetto al tema “prevenzione” riportiamo un passaggio preso dal Sole 24 Ore di oggi: “In coerenza con lo schema di Piano nazionale della prevenzione, in via di approvazione, Regioni e Province autonome all'art. 16 del Patto «convengono di confermare per gli anni 2014-2016, a valere sulle risorse di cui all'articolo 1, comma 1, del presente Patto, la destinazione di 200 milioni di euro l'anno, oltre alle risorse individuate a valere sulla quota di finanziamento vincolato per la realizzazione degli obiettivi di Piano sanitario nazionale (240 milioni)».


Il 5 per mille della quota vincolata per il Piano nazionale della prevenzione - è la novità introdotta dal Patto - sarà destinato a una linea progettuale per lo svolgimento di attività di supporto al Piano nazionale della prevenzione medesimo da parte dei network regionali dell'Osservatorio nazionale screening. Il tutto deve avere come scopo il miglioramento della tutela della salute dei cittadini–consumatori, della garanzia e della qualificazione igienico–sanitaria e nutrizionale degli alimenti destinati al consumo. Non solo, in parallelo occorre garantire il benesse degli animali e la qualità dei loro alimenti, nonché la tracciabilità della filiera. A questo fine, le aziende sanitarie locali dovranno ricevere dalle Regioni tutte le garanzie perché le strutture destinate a tutti questi controlli abbiano personale adeguato”.